Avvenimenti 2008

Gennaio Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre

Dicembre

TAVOLA ROTONDA:
Il mito rappresentato

Il giorno 9 dicembre 2008 in Palermo, presso il Liceo Garibaldi, per il ciclo di incontri culturali della Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito, si è tenuta la tavola rotonda sul tema "Il mito rappresentato", con la partecipazione della pittrice Carla Amirante, del Prof. Giovanni Isgrò e del Prefetto Gianfranco Romagnoli, vicepresidente del Centro.
Il moderatore Prof. Antonio Martorana ha introdotto l’argomento con una riflessione sul significato sempre attuale del mito quale componente insopprimibile della natura umana, evidenziando come la storia sia caratterizzata da un continuo sorgere e distruggere di miti, variamente rappresentati dalle arti sceniche e figurative e citando come esempio il cinema western che, con i suoi eroi, è stato oggetto di un recente convegno dell’Università di Genova.
Ha quindi preso la parola Carla Amirante, che nel primo giro di interventi ha parlato della figura della Dea Madre sorta nella preistoria e delle sue ipostasi nelle successive civiltà, quali Artemide, Demetra, Cibele e Iside per giungere attraverso graduali passaggi alle Madonne Nere.
Giovanni Isgrò, nell’ambito del tema "La scena del sovrano" ha incentrato il suo primo intervento sulla figura di Ferrante Gonzaga che nel Cinquecento, quale rappresentante dell’Imperatore Carlo V, seppe introdurre in Sicilia, che non aveva conosciuto il Rinascimento, un nuovo afflato culturale creando originali forme di spettacolo (caccia artificiale in un bosco finto creato a Piazza Marina; Naumachia tra dodici galeoni; la "Creazione del mondo"), in cui la  rappresentazione dotta di corte si fondeva con una spettacolarità offerta al popolo per coagulare consensi all’impero.
Gianfranco Romagnoli, nel quadro del tema dei miti del Nuovo Mondo, ha offerto una panoramica delle commedie spagnole del Siglo de Oro ambientate in America, nelle quali la dimensione epico-mitica della Conquista e dei suoi protagonisti, strettamente connessa al mito cristiano, si intreccia con la percezione che gli spagnoli ebbero del miti locali.
Il secondo intervento di Carla Amirante è consistito nella illustrazione di una sua ricerca iconografica, di cui sono state proiettate le immagini, nella quale ha sottolineato gli attributi e i simboli delle citate divinità, evidenziando sorprendenti continuità iconografiche dalla Preistoria al Rinascimento..
Giovanni Isgrò si è intrattenuto sul periodo mussoliniano, durante il quale, ad una ardita sperimentazione di Gabriele d’Annunzio tesa a creare il teatro en plen air e ad affermare la figura del regista-scenografo rispetto alla quale l’Italia afronte dell’Europa registrava un forte ritardo, ha mostrato come questo seme sia germogliato con la creazione di teatri all’aperto come quelli di Fiesole e di Siracusa per giungere, attraverso artisti e scenografi come Duilio Cambellotti e Antonio Valente, fino alla creazione nel 1933 della Biennale del teatro (poi del cinema) a Venezia e di Cinecittà.
Gianfranco Romagnoli ha concluso con uno sguardo sul teatro dell’America precolombiana attraverso le evidenze archeologiche, le testimonianze spagnole  e gli unici due drammi che ci sono pervenuti, sottolineandone sia l’autenticità complessiva o parziale che gli influssi spagnoli.
Gli interventi hanno tutti destato vivo interesse e successo da parte degli intervenuti, tra i quali
I Prefetti Pietro Massocco e Guido Palazzo Adriano ed il Sostituto Procuratore generale Antonio Osnato.
vai all'inizio della pagina

NOVEMBRE

INCONTRO CULTURALE:
Hispanidad: colori, parole e musiche

Il giorno 23 novembre 2008 presso il Circolo Ufficiali di Palermo, si è svolto l’incontro culturale Hispanidad: colori, parole e musiche. L’evento, frutto della collaborazione tra il Centro Internazionale di Studi sul Mito e l’AGIMUS di Palermo, si è articolato in una mostra delle belle tavole realizzate dalla pittrice Carla Amirante per i libri di Gianfranco Romagnoli sulle commedie spagnole del seicento di ambiente americano e siciliano, nonché in uno spettacolo ideato e diretto da Carmen Cutrera, nel quale la lettura a più voci di alcune scene di quelle commedie si è alternata  con l’esecuzione di musiche barocche. In particolare le letture, tratte da Il nuovo mondo scoperto da Cristoforo Colombo di Lope de Vega, L’Aurora a Copacabana di Calderón de la Barca, Amazzoni nelle Indie di Tirso de Molina, L’Araucania domata di Lope de Vega, Lo schiavo del miglior padrone di Antonio Mira de Amescua e Il più bel fiore di Sicilia: Santa Rosalia di Agustín de Salazar sono state rese con passione ed efficacia da Gianni Ammirata, Lucina Gandolfo, Santo Grasso, Pietro Manzella, Vittoria Milazzo, Patrizia Riccardi, Carmen Cutrera e Maria Di Francesco.
Per la parte musicale, il valente pianista Giuseppe Rossi ha eseguito musiche di Galuppi, Alessandro Scarlatti e Lebegue, mentre il Maestro Sergio Valenza ha accompagnato al pianoforte con grande bravura il soprano Miriam Alasia, dotata di voce bella ed espressiva,  nell’esecuzione di musiche di Galuppi e di Alessandro e Domenico Scarlatti.
Tanto la mostra quanto lo spettacolo hanno riscosso il più vivo consenso e gradimento da parte del numeroso e qualificato pubblico intervenuto, tra cui il Procuratore Generale Salvatore Celesti ed i Prefetti Piero Marcellino e Pietro Massocco.
vai all'inizio della pagina

CONVEGNO DELEGAZIONE DEL TRIVENETO:
Incontrarsi con i barbari: storia, cultura, medicina

La Delegazione Triveneto del CISM ha organizzato e promosso un Convegno di studio  dal titolo "Incontrarsi con i barbari: storia, cultura, medicina", che si è tenuto il 14 novembre 2008 nello storico palazzo della Loggetta del Lapidario in Gradisca d'Isonzo (Gorizia), sede dell'Accademia Jaufré Rudel di Studi Medievali.
All'organizzazione hanno offerto il loro prezioso apporto la stessa Accademia, la Sede centrale del CISM e il Dottorato di ricerca in Letteratura scientifica e tecnica greca e latina, facente capo all'Università degli Studi di Trieste.
La sessione antimeridiana si è aperta con l'indirizzo di saluto dell'Arch. Paolo Bressan, Assessore alla Cultura del Comune di Gradisca d'Isonzo, e con l' intervento del Presidente del CISM, prof. Sergio Sconocchia, dell'Università di Trieste,  il quale - riepilogate  le vicende della costituzione del Centro Studi, i suoi scopi e le pertinenze della propria ricerca scientifica - ha opportunamente messo in rilievo la forte attualità dell'argomento proposto ai diversi convegnisti come occasione di riflessione e di studio.
Si è poi aperta la serie degli interventi, sotto la presidenza del dott. Fabio Cavalli.
Lo stesso Presidente ha aperto la loro serie, dando lettura della ricerca proposta dal Dott. Gianfranco Romagnoli, Prefetto della Repubblica, Vicepresidente del CISM e Delegato della Delegazione Siciliana, esperto di tradizioni e cultura ispano-americane, impossibilitato a prender parte ai lavori per motivi di forza maggiore, recante il titolo "Il mito della romanità nei barbari":  una sorta di lectio magistralis, "viatico" funzionale alla serie dei lavori che a quella si sono succeduti; ricerca tracciata con estremo rigore  riguardo alle problematiche costituite dai rapporti fra popoli nell'Europa antica e tardoantica, e tuttavia di taglio tutt'altro che eurocentrico, come compete all'attuale inclinazione degli studi in materia.
La Dott.ssa Marialuisa Cecere, dell'Accademia Jaufré Rudel di Studi Medievali, ha trattato de "Il volto di Attila", emblema del barbaro per eccellenza, indagandone scrupolosamente il profilo di leader della barbarie e proponendo varie interpretazioni della sua "fortuna" anche a livello di percezione collettiva e diffusa.
E' seguito un colto e raffinato studio proposto dal prof. Fabio Russo, dell'Università di Trieste, dedicato ad "Adelchi e Jaufré Rudel. L'ostico, l'estraneo in un'ombra di mito". Evidente l'omaggio che, costruito sul filo dell'argomentazione sia letteraria che filosofica, è andato a offrirsi alla presenza longobarda nelle terre friulane come anche all'Accademia, sede del convegno, intitolata al grande poeta provenzale.
Nella sessione pomeridiana il dott. Fabio Cavalli, dell'Accademia Jaufré Rudel, ha trasportato l'attenzione dei convegnisti e del pubblico nella sua nativa Toscana, proponendo gli esiti di una escusiva sua ricerca dedicata ai Santi "Regolo e Cerbone: miti della Val di Cornia longobarda". Di grande rilevanza, nel contesto, sono apparse le riflessioni inerenti il culto delle reliquie dei Santi e la loro "gestione" sia da parte della Chiesa, sia da parte del popolo dei credenti.
Si è succeduto l'intervento del Prof. Klaus Fabian, dell'Università di Trieste, dedicato a "Il mito degli Iperborei dalle prime cosmologie all'ideologia contemporanea". Suffragato da grande ricerca iconografica e da acuto e approfondito vaglio delle fonti, esso ha costituito una vera e propria anteprima di una vasta ricerca scientifica dedicata alle concezioni antiche del cosmo, con riguardo ad usi, a costumi, a fattori climatici, a osservazioni degli antichi geografi e viaggiatori: poderoso arsenale di notizie, sottoposte a un vaglio critico sempre attento, e insieme fortemente accattivante.
Il dott. Alessandro Aiardi, direttore emerito della Biblioteca civica "Luciano Benincasa" di Ancona, ha proposto una ricerca dedicata a "Il mito della caccia selvaggia e due sue evidenze in Dante e in Boccaccio". Sfatando la comune credenza che quel mito sia solo e comunque un corpo di credenze di matrice nord europea, o comunque transalpina, l'intervento ha spostato il campo dell'attenzione e della riflessione dalla cultura tradizionale del cuore dell'Europa ad alcuni illustri testimoni della letteratura italiana del medioevo, ponendo in rilievo la considerazione che o i miti hanno avuto ampia diffusione oltre i confini entro i quali si sono generati, o che i loro elementi comuni possono spiegarsi solo col ricorso agli archetipi di matrice junghiana.
Una lezione a metà fra studio del folklore e antropologia: questo, in sintesi, il senso (e l'orientamento) del lavoro proposto con grande padronanza e dignità dal prof. Angelo Floramo: "La Morte che morde. Miti e riti del trapasso nel mondo slavo tardoantico e altomedievale". Sia le riflessioni proposte, sia l'abbondante e ricercatissimo apparato iconografico esposto, hanno saputo mostrare che le ricerche in corso presso il Centro Internazionale di studi sul Mito non sono circoscrivibili ad uno ed un solo ambito territoriale nazionale, come e in quanto tradizionalmente inteso, e qui con particolare riferimento in espansione alle tradizioni slava e balcanica.
Raffinato ed esclusivo intervento a conclusione del convegno si è posto quello di Giuseppe Paolo Cecere, che ha aggiunto alle ricerche succedutesi un prezioso excursus culturale di taglio musicologico, dedicato a "Barbara musica: la corruzione polifonica nella musica del medioevo", in tutto e per tutto in linea con il tema oggetto del Convegno di studio, che ha trovato conclusione in un intervento di commento del dott. Alessandro Aiardi ed un messaggio di saluto del Presidente del CISM, prof. Sergio Sconocchia.
E' prevista nel corso dell'anno 2009 la pubblicazione in volume degli Atti del Convegno di studio.
vai all'inizio della pagina

OTTOBRE

CONVEGNO:
Miti e leggende delle Marche

Il giorno 30 ottobre 2008, presso il restaurato ottocentesco Teatro Comunale di Sant’Angelo in Pontano (MC) ha avuto luogo il convegno di studio "Miti e leggende delle Marche". La manifestazione, promossa dalla sede di Recanati del Centro Internazionale di Studi sul Mito con il patrocinio dei Comuni di Sant’Angelo in Pontano e Serrapetrona, della Comunità Montana Monti Azzurri, della Provincia di Macerata e del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura "G: Leopardi", ha inteso approfondire gli aspetti mitici di una regione, le Marche, appartata e poco conosciuta ma che, per ciò stesso, ha ancora tanti segreti da rivelare.
Nella sessione mattutina, a un saluto dell’Assessore alla cultura del Comune ospitante. sono seguiti vari interventi. Il Presidente del CISM Prof. Sergio Sconocchia ha tenuto un’ampia relazione introduttiva, che ha spaziato dalle origini, sviluppi ed attività del Centro da lui presieduto al concetto di mito e a cenni sui miti dei monti Sibillini, per concludersi con un excursus sui personaggi leopardiani quali esempi di mitopoiesi. Il Vicepresidente del CISM Prefetto Gianfranco Romagnoli ha quindi trattato il tema Il mito dell’esotismo in casa Leopardi, soffermandosi sulla formazione di Monaldo e Giacomo da parte di un Gesuita messicano loro precettore, sulle letture esotiche richiamate nello Zibaldone e sui drammi Montezuma di Monaldo e La virtù indiana di Giacomo. Il Prof. Fabio Russo dell’Università di Trieste ha trattato con grande garbo e originalità il tema Saggezza e spregiudicatezza da Annibal Caro a Traiano Boccalini, nell’intento di porre in luce, attraverso questi due classici autori marchigiani, il concetto di "marchigianità". Il Prof. Ermanno Carini ha trattato il tema La Madonna nelle nostre vallate, richiamando varie tradizioni ed intrattenendosi sulla leggenda del trasporto in volo della Santa Casa a Loreto da parte degli Angeli.
Nella sessione pomeridiana, il prof. Diego Poli dell’Università di Macerata ha brillantemente trattato il rapporto tra mito e nome e la figura dell’uomo quale creatore di miti per rispondere ad una sua necessità interiore. Il dott. Alessandro Aiardi, già Direttore delle Biblioteca Comunale di Ancona, ha svolto una dotta relazione su La Sibilla e i perché di un" mito resistente", partendo dal mondo classico ed evidenziando i caratteri di questa figura presenti nella cultura giudaico-cristiana, con particolare riferimento alla Vergine Maria, per giungere alle raffigurazioni pittoriche datene da artisti del Rinascimento. La pittrice Carla Amirante ha tenuto una relazione su Paolo e Francesca e il mito dell’amor cortese compiendo una analisi storico-critica dei fatti, mettendo inoltre in luce i caratteri dell’amor cortese, i rapporti intercorsi tra Dante e le famiglie dei due sfortunati amanti e la persistenza del mito nel tempo attraverso le nuove interpretazioni che se ne sono date a partire dal Romanticismo. La Prof.ssa Donatella Donati del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura ha trattato il tema Yves Bonnefoy, le Marche e il mito dell’ arrière pays, ossia le Marche viste attraverso gli occhi di uno straniero, nella specie forse il più grande poeta contemporaneo francese, evidenziando come egli abbia scoperto il pittore severinate quattrocentesco Lorenzo D’Alessandro anticipando di decenni la riscoperta di questo artista da parte della critica ufficiale. La Dott.ssa Manuela Martellini dell’Università di Macerata ha concluso la serata con un’ampia analisi degli scritti relativi alle Marche di un altro grande poeta italiano del Novecento, Vincenzo Cardarelli, nel quale la nostalgia delle origini marchigiane coniugata col suo viverne lontano, dà luogo a una lettura trasfigurata del paesaggio.
Nelle  conclusioni, il Prof. Sconocchia ha rilevato l’alto livello scientifico del convegno, che prelude ad ulteriori iniziative di studio e di approfondimento.
vai all'inizio della pagina

CONFERENZA IN FORMA DI LEZIONE CONCERTO DEL MAESTO CARMELO CARUSO:
La sonata per violino e pianoforte in fa maggiore, op.24  di L.v. Beethoven, detta "La Primavera".

Il giorno 23 ottobre 2008 in Palermo, presso il Conservatorio Musicale Statale "V. Bellini", il Direttore M° Carmelo Caruso ha inaugurato il terzo ciclo di incontri culturali del Centro Internazionale di Studi sul Mito (CISM)-Delegazione Siciliana con una conferenza in forma di Lezione Concerto sul tema La sonata per violino e pianoforte in fa maggiore, op.24 di L.v. Beethoven, detta "La Primavera". La manifestazione è stata realizzata nell’ambito della collaborazione stabilita con protocollo d’intesa tra il Centro Internazionale di Studi sul Mito e il Conservatorio. Erano presenti, tra gli altri, il Presidente di Sezione Onorario della Corte di Cassazione Alfonso Giordano ed il Sostituto Procuratore Generale Antonio Osnato; i Prefetti Piero Marcellino, Pietro Massocco e Guido Palazzo Adriano; il Presidente dell’AGIMUS di Palermo Maria Di Francesco. Coadiuvato da due valenti musicisti, la violinista Cristina Erma ed il pianista Davide Cirrito, il M° Caruso ha compiuto un’ampia analisi della sonata beethoveniana, evidenziando la sorprendente modernità del grande compositore non soltanto rispetto alla musica del suo tempo, ma anche in funzione anticipatrice degli sviluppi successivi. In particolare, la sonata stessa si basa su poche note (ciò che richiama il moderno minimalismo), sulle quali viene costruito un mirabile risultato attraverso il procedimento della variazione, che investe tanto la melodia quanto il ritmo ed è coniugato con un uso geniale dell’alternanza tra gli strumenti. Beethoven precorre i risultati sia dei compositori romantici, sia, con la sua potenza compositiva, di musicisti più recenti come Stravinskj e Bela Bartòk e si esprime con l’uso di particolari strutture musicali, in cui possiamo ritrovare in nuce anche quelle usate dai primi dodecafonici. Al termine della conferenza e dell’esecuzione musicale, che hanno riscosso vivo interesse e successo, è intervenuto il M° Fortunato Patti evidenziando la necessità che conferenze di tale spessore siano seguite anche dagli allievi dei corsi di composizione. Infine, il Vicepresidente e Delegato per la Sicilia del CISM Prefetto Gianfranco Romagnoli, in segno di gratitudine ha offerto al M° Caruso un acquerello della pittrice Carla Amirante raffigurante la Primavera in veste di fanciulla danzante, e ai due musicisti un gagliardetto recante il logo del CISM.
vai all'inizio della pagina

GIUGNO

CISM - RECANATI - CONFERENZE DEL PRESIDENTE PROF. SERGIO SCONOCCHIA E DEL VICEPRESIDENTE PREF. GIANFRANCO ROMAGNOLI:
Leopardi, saggio sopra gli errori popolari degli antichi, Capo V: dei sogni e Testi sacrali di antiche civilta’ precolombiane".

Il giorno 24 giugno 2008 in Ancona, presso la Sala Audiovisivi della Bibiloteca Comunale Benincasa, a cura del Centro Internazionale di Studi sul Mito-Sede di Recanati ha avuto luogo un incontro culturale nel quale sono state svolte due conferenze dal Presidente del CISM Prof. Sergio Sconocchia e dal Vicepresidente Pref. Gianfranco Romagnoli, aventi rispettivamente per tema "Leopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, Capo V: dei sogni"e "Testi sacrali di antiche civilta’ precolombiane".
L’incontro è stato organizzato e brillantemente moderato dal componente del C.d.A. del CISM Dott. Alessandro Aiardi; tra i presenti, il Segretario Generale dell’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti Prof. Mario Veltri e il pittore Prof. Enzo Parisi, anch’egli componente del C.d.A. del CISM.
Nella sua conferenza, dedicata ad Alessandro Aiardi in qualità di bibliologo, Gianfranco Romagnoli, dopo una introduzione sulle fonti spagnole ed indigene relative alle religioni precolombiane, ha presentato con l’ausilio di immagini i principali testi sacrali precolombiani ed in particolare alcuni codici aztechi, i quattro codici maya superstiti, il Popol Vuh di area Maya Quiché ed i Libri del Chilam Balam di area Maya Yucateca.
E’ seguita la conferenza di Sergio Sconocchia il quale, dopo una introduzione sull’evoluzione del concetto di mito in Leopardi da una semplice rievocazione delle ‘favole antiche’ ad uan risignificazione dei miti stessi in una nuova chiave spesso ironica sino a pervenire attraverso un processo di mitopoiesi alla creazione di nuovi miti poetici, ha illustrato alcuni passi del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi in relazione al tema del sogno.
Ha concluso Alessandro Aiardi presentando il nuovo libro di Gianfranco Romagnoli Amazzoni, Diavoli e Conquistadores.
Al termine della serata, che ha riscosso vivo interesse e consenso da parte di tutti gli intervenuti, Gianfranco Romagnoli ha offerto ad Alessandro Aiardi, come simbolico segno di gratitudine, un gagliardetto riproducente il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito, realizzato dalla Delegazione Siciliana su disegno di Carla Amirante.
vai all'inizio della pagina

CONFERENZA PITTRICE CARLA AMIRANTE:
Miti mesopotamici

Il giorno 19 giugno 2008 in Palermo, presso il Conservatorio Musicale Statale "V. Bellini", per il ciclo di conferenze organizzato dal Centro Internazionale di Studi sul Mito-Delegazione Siciliana, la pittrice Carla Amirante ha tenuto una conversazione sui miti mesopotamici.
Erano presenti, tra gli altri, il Presidente Emerito della Corte d’Appello di Palermo Alfonso Giordano, il Procuratore Generale Antonio Osnato, il Prefetto Guido Palazzo Adriano, il Presidente dell’AGIMUS di Palermo Maria Di Francesco, il M° Fortunato Patti.
Dopo l’introduzione del Direttore del Conservatorio M° Carmelo Caruso, la relatrice ha illustrato i principali miti mesopotamici, esponendo i miti cosmogonici e soffermandosi poi, in particolare, sulle figure di Ishtar,  Marduk e Gilgamesh. Ha quindi messo in luce le relazioni di continuità tra questi antichi miti e quelli dei popoli successivamente venuti alla ribalta della storia: in tale direzione, molto interessante è risultata la parte dedicata alla cosiddetta "Passione di Marduk", un testo frammentario la cui scoperta, all’inizio del XX secolo, ha suscitato molto scalpore per le analogie con la Passione di Cristo. Infine la relatrice ha trattato i vari miti relativi alla creazione dell’uomo.
Alla relazione, accompagnata dalla proiezione di numerose immagini artistiche e seguita con grande interesse dai presenti, è seguito un intervento del dott. Zef Chiaramonte, il quale si è soffermato sulla differenza tra il concetto di  creazione, proprio della Bibbia, e quelli di generazione o emanazione, propri delle altre religioni antiche.
E’ quindi seguito un concerto nel quale due diverse formazioni quartettistiche hanno interpretato con grande perizia e vivo successo musiche di Haydn, Beethoven e Brahms.
Al termine della serata il Prefetto Romagnoli, Vicepresidente e Delegato per la Sicilia del CISM, ha offerto alla relatrice e al M° Caruso un gagliardetto con il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito ed ha donato allo stesso M° Caruso la propria recente pubblicazione "Amazzoni, Diavoli e Conquistadores.
vai all'inizio della pagina

MAGGIO

CONFERENZA DOTT. ZEF. CHIARAMONTE:
Il 'Messale' di Gjon Buzuku (1555) - Un comes in lingua albanese tra Riforma e Controriforma.

Il giorno 29 maggio 2008 in Palermo, nella splendida cornice della Chiesa della Martorana, per il ciclo di conferenze organizzato dalla Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito il Dott. Zef Chiaramonte ha tenuto una conversazione sul tema "Il ‘Messale’ di Gjon Buzuku (1555) - Un comes in lingua albanese tra Riforma e Controriforma".
Nella sua dotta esposizione, introdotta dal parroco Protopapàs Vito Stassi, il relatore ha chiarito che  l’autore Gjon Buzuku era un sacerdote di rito cattolico romano e che il libro fu stampato a favore dei cattolico-romani di lingua albanese; ha poi ricordato le vicende relative al ritrovamento, nello scorso secolo, di questo che è stato il primo libro a stampa in lingua albanese,  ma del quale si erano perse le tracce. Si è quindi soffermato sull’improprietà del titolo con il quale è noto il volume, in quanto esso contiene testi di varia natura come l’Ufficio della Beata Vergine, i sette salmi penitenziali, le litanie dei Santi, alcune parti del Rituale Romano (il Matrimonio), i Comandamenti, parti del Catechismo e la sequenza quasi completa delle messe, configurandosi quindi come un comes, ossia un libro destinato ad accompagnare il sacerdote, specie se vagante come a molti accadde di divenire a causa della soppressione delle parrocchie seguita all’affermarsi della dominazione turca. Ha poi evidenziato le ragioni per cui esso cadde presto in disuso, che sono essenzialmente la fissazione, da Parte del Concilio di Trento, di un messale immodificabile in lingua latina e l’uscita, già nel 1556, di un catechismo conforme alle direttive del Concilio stesso, (cui ne seguirono diversi altri), come reazione al principio protestante della libera interpretazione e dell’uso delle lingue nazionali nella liturgia, senza che ciò abbia peraltro comportato la messa all’indice dell’opera in esame,.
Nel corposo e vivace dibattito seguito alla relazione è stata toccata una molteplicità di temi tra i quali l’adozione delle lingue nazionali nelle liturgie delle varie nazioni dell’Est europeo, che ha preceduto la nascita dei relativi Stati nazionali; la mancata creazione in Italia di  un raggruppamento delle due eparchie italo-albanesi e del monastero di Grottaferrata in "metropolia"; la questione della lingua albanese con la recente fissazione univoca della sua grafia e la differenza con l’arbërësche, scritto e parlato in modi abbastanza diversi tra loro dalle varie comunità italo-albanesi per la mancanza un centro culturale unico di riferimento, per cui la sola possibilità di creare un linguaggio che sia compreso da tutti sta nell’insegnamento della lingua letteraria.
Al termine dell’incontro, seguito con viva partecipazione dal pubblico tra cui erano presenti il Vice Commissario dello Stato per la Regione Siciliana Prefetto Carmelo Spampinato, il Prefetto Guido Palazzo Adriano e la Prof.ssa Fulvia Masi, il Delegato CISM per la Sicilia Prefetto Romagnoli ha offerto al Dott. Chiaramonte un piatto in ceramica riproducente il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito, ideato dalla pittrice Carla Amirante.
vai all'inizio della pagina

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIANFRANCO ROMAGNOLI:
Amazzoni, diavoli, e conquistadores

Il giorno 23 maggio 2008, nel prestigioso scenario di Villa Malfitano a Palermo è stata tenuta una tavola rotonda per la presentazione del libro Amazzoni, diavoli e conquistadores di Gianfranco Romagnoli, Vicepresidente e Delegato per la Sicilia del Centro Internazionale di Studi sul Mito, illustrato dalla pittrice Carla Amirante.
La manifestazione è stata promossa dall’Associazione culturale Antiterra, con il patrocinio dell’Assessorato ai beni Culturali della Regione Siciliana. Il volume, comprendente un saggio introduttivo dell’autore e la sua traduzione delle commedie Arauco domado di Lope de Vega e Amazones en las Indias di Tirso de Molina, è stato presentato dai Professori Manlio Corselli e Giovanni Isgrò dell’Università di Palermo, nonché dall’autore e dalla illustratrice. La tavola rotonda è stata moderata dal Dott. Carlo Saladino, Presidente dell’Associazione Antiterra ed editore del libro.
Il Prof. Manlio Corselli, nella sua ampia relazione iniziale, si è soffermato sugli aspetti storici ed istituzionali relativi alla formazione ed al consolidamento dell’impero americano di Carlo Quinto nonché sulla successiva evoluzione che ha portato alla nascita degli Stati nazionali dell’America Latina, sottolineando il valore della ricerca condotta ormai da tempo dall’autore per una rivalutazione, contro i pregiudizi storici moderni, dell’opera dei sovrani di Spagna, tesa a proteggere i nativi considerati non schiavi, ma sudditi a pieno titolo dell’impero, ossia di quell’universo della Hispanidad, di cui anche la Sicilia ha fatto parte.
L’ autore Gianfranco Romagnoli, richiamati nelle grandi linee i fatti storici della conquista del Cile e della successiva spedizione di Mendoza contro i ribelli Mapuches, narrati rispettivamente nel romanzo Inés de l’alma mia di Isabel Allende e nella commedia Arauco Domado di Lope de Vega, ha chiarito come entrambe queste opere attingano ad una stessa fonte, il poema epico L’Araucana di Alonso de Ercilla, evidenziando gli influssi della Gerusalemme liberata del Tasso sia su questo poema spagnolo, sia su un episodio della commedia Amazones en las Indias. Ha poi constatato che mentre la pittura e l’architettura barocca sono state rivalutate, non altrettanto è avvenuto per la poesia, ricca peraltro di valori non soltanto formali, e a riprova di tale tesi ha dato lettura di alcuni brani delle opere citate che a suo avviso hanno grande valore poetico.
La pittrice Carla Amirante ha quindi proiettato le immagini realizzate per illustrare il volume, richiamando per ciascuna di esse i fatti storici inerenti, la ricerca iconografica effettuata dall’arte vascolare greca a quella rinascimentale ed i capolavori figurativi da cui ha tratto ispirazione.
Ha concluso l’incontro il Prof. Giovanni Isgrò il quale, nel richiamare la formazione di Lope de Vega, come allievo dei Gesuiti, alla grande scuola teatrale della Compagnia ed il suo influsso su Tirso de Molina, autore che ha introdotto nella commedia spagnola una profonda conoscenza della psicologia femminile, ha evidenziato la destinazione delle commedie al pubblico popolare -ma non solo- dei corrales e la partecipazione corale del popolo a questi lavori che magnificavano le gesta dei suoi sovrani esaltando il sentimento nazionale: situazione che si realizzava pienamente in Spagna, ma non altrettanto in Sicilia, dove il re era, ed era sentito come lontano.
Tutte le relazioni hanno suscitato il più vivo interesse e consenso tra i presenti, tra i quali il Prefetto Piero Marcellino, il Delegato per la Sicilia del Sovrano Militare Ordine di Malta Marchese Paolo de Gregorio, il Procuratore Generale Antonio Osnato, il Vice Delegato per la Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Conte Antonio di Janni, il Presidente dell’AGIMUS di Palermo Maria Di Francesco, il Maestro Fortunato Patti con la gentile signora.   
vai all'inizio della pagina

CONFERENZA PROF. MANLIO CORSELLI:
I miti politici del novecento

Il giorno 12 maggio 2008 in Palermo, presso il Liceo Garibaldi, per il ciclo di conferenze organizzato dalla Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito il Prof. Manlio Corselli ha tenuto una conversazione sul tema "I miti politici del Novecento"
Nell’ introdurre l’argomento, il Delegato CISM per la Sicilia Prefetto Gianfranco Romagnoli ha evidenziato come il relatore, dopo la conferenza che tenne lo scorso anno su un argomento che affonda le origini nei primordi dell’umanità e dei suoi ordinamenti, ossia il mito della fondazione della città nell’Antico Testamento, compia ora un balzo plurimillenario fino al secolo appena decorso, che attraverso l’evoluzione degli ordinamenti politici dalla monarchia di origine divina al secolo dei lumi e all’ingresso della ragione come base degli ordinamenti, preludio alle monarchie costituzionali e al razionalismo e scientismo ottocenteschi, è giunto a spegnere i lumi della ragione e a risuscitare in forma deviata i miti come fondamento di ideologie apportatrici di lutti e guerre, a generare cioè mostri, sconfitti sì con il ritorno ad ordinamenti democratici, ma che peraltro stentano ad affermarsi in vaste aree del mondo, configurando il tempo in cui viviamo come un’epoca di transizione di cui non è agevole intravedere gli sbocchi.
Prendendo la parola, il relatore ha compiuto un’ampia ed acuta analisi degli ordinamenti politici del secolo passato, evidenziando i miti ai quali, consapevolmente o inconsapevolmente, essi hanno fatto riferimento: così dalla morte di Dio nella sfera politica si è sviluppata l’ideologia comunista come un nuovo mito prometeico, nel quale però non è più il titano che agisce contro gli dei rubando la scintilla che essi egoisticamente negano all’uomo, ma è un insieme di uomini, cioè un Prometeo collettivo, che sottrae ad altri uomini i mezzi per progredire  che questi ultimi riservano a sé soltanto. Corollario di questa ideologia è la favola della costruzione della perfetta felicità in questo mondo; suo eroe è la figura di Stakanov, novello Efesto; suo tangibile segno sulla terra è il mausoleo di Lenin, idea che deriva dalla piramide egizia e dalla mummia del faraone ma è qui a simboleggiare non l’immortalità del sepolto, bensì dell’idea, che renderà il mondo finalmente felice.
Altro mito che è stato richiamato dal relatore è quello di Ebe, ossia il mito della giovinezza che tanta parte ha avuto nell’ideologia fascista, finendo però per sconfinare nel mito della bella morte di cui è simbolo il Milite ignoto; ideologia di morte che, supportata dalla mitologia nordica e dai cupi racconti nibelungici, è stata la base dell’ideologia nazista. Superate attraverso le guerre queste fasi, oggi viviamo nell’era della globalizzazione, creatrice di labirinti che ci richiamano a Dedalo; epoca nella quale assume un ruolo centrale il mito di Europa e del toro, simbolo di una condizione nella quale il nostro vecchio mondo, pur in procinto di soccombere a nuovi assetti, cerca di reagire ribellandosi alla violenza.
Alla conversazione, ben più ricca e densa di argomenti e di suggestioni di quanto possano far intraveder queste brevi note, è seguito un ampio e variegato dibattito cui hanno contribuito il Prof. Felice Cammarata, il Procuratore Generale Antonio Osnato,  i Prefetti Pietro Massocco e Guido Palazzo Adriano e Diego Romagnoli. Nella replica, Il Prof. Corselli ha fornito interessanti spunti circa i miti cui si rifanno le attuali formazioni politiche.
Al termine del vivo e coinvolgente incontro, il Prefetto Romagnoli ha offerto al Prof. Corselli il dono simbolico di un gagliardetto, riproducente il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito.
vai all'inizio della pagina

APRILE

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:
Il mito in Sicilia

Il giorno 29 aprile 2008 a Catania, nell’Aula Magna del Convitto Cutelli, ha avuto luogo la presentazione del libro "Il mito in Sicilia", che raccoglie i testi delle conferenze tenute a Palermo e a Carini per la Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito (CISM) nell’anno sociale 2006-2007.
La manifestazione è stata organizzata dal Dottorato di Italianistica DISEUR nell’ambito del programma di attività della Società Dante Alighieri. Tra i presenti, le Professoresse Alida D’Aquino e Novella Primo, l’editore Dott. Carlo Saladino e la pittrice Carla Amirante, responsabile del settore arti figurative del CISM-Delegazione Siciliana.
La presentazione, introdotta dal Prof. Giuseppe Savoca dell’Università di Catania, si è svolta attraverso una relazione della Prof.ssa Rosalba Galvagno dello stesso Ateneo la quale, rilevata l’estrema varietà dei temi trattati in coerenza con una accezione vasta del concetto di mito, si è soffermata su alcune delle relazioni contenute nel volume eviedenziandone, anche attraverso citazioni, i caratteri salienti.
E’ quindi intervenuto il Prefetto Gianfranco Romagnoli, Delegato CISM per la Sicilia, nella veste di curatore e coautore del volume, soffermandosi sul suo incontro con i miti precolombiani e sul ruolo di reciproche influenze tra le culture native americane e la cultura spagnola e cristiana.
Al termine degli interventi, che hanno riscosso vivo interesse ed apprezzamento, il Prefetto Romagnoli ha offerto ai Proff. Savoca e Galvagno, in segno di gratitudine, il simbolico dono di un piatto in ceramica raffigurante il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito.
Scarica il testo della Prof.ssa Galvagno
vai all'inizio della pagina

CONFERENZA DEI PROFF. MARINA ALFANO E ROSOLINO BUCCHERI:
Dall'endofisica del mito all'exofisica della scienza

Il giorno 24 aprile 2008 in Palermo, presso la Facoltà di Biologia dell’Università, i Proff. Marina Alfano e Rosolino Buccheri hanno tenuto una conversazione sul tema "Dall’endofisica del mito all’exofisica della scienza".
L’evento, previsto nell’ambito del ciclo di conferenze organizzato dalla Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito, è stato organizzato insieme al Centro Interdipartimentale di Tecnologie della Conoscenza come prima realizzazione di un più organico rapporto collaborativo, che si auspica di inquadrare in una convenzione in itinere con l’Università di Palermo.
La conferenza è stata presentata dal Direttore del Centro Prof. Giuseppe Crescimanno e dal Delegato CISM per la Sicilia Prefetto Gianfranco Romagnoli; tra i presenti, il Prof. Vito Di Gesù, precedente Direttore del Centro, ed i Prefetti Pietro Massocco e Guido Palazzo Adriano.
Nella loro esposizione, accompagnata dalla proiezione di molte significative immagini, i relatori hanno evidenziato come la prospettiva exofisica propria della scienza, ossia il porsi da un punto di osservazione esterno ai fenomeni osservati, costituisca un approccio a senso unico che, per il ricorso a schemi consolidati e ritenuti immutabili, rischia di limitare le possibilità di progredire nella conoscenza. Occorre pertanto recuperare, razionalizzandola, la prospettiva endofisica, ossia di immersione nei fenomeni osservati, propria del mito e dell’infanzia, al fine di ottimizzare i processi cognitivi come risultante della collaborazione tra i due emisferi cerebrali che, rispettivamente, presiedono all’approccio "razionale" e a quello "intuitivo".
L’esposizione, seguita con vivo interesse, ha dato luogo ad un vivace dibattito nel quale sono intervenuti il Prof. Crescimanno, che ha sottolineato l’esigenza di sviluppare il tema con riguardo al ruolo del corpo calloso ed agli stati psicopatologici; il Prof. Arturo Russo che, pur rivendicando la totale immersione dello scienziato nel mondo fisico che lo circonda, ha indicato la prospettiva exofisica come l’unica atta a descrivere i fenomeni; il Dott. Calabrese, che ha evidenziato come i contributi di questi due diversi punti di osservazione possano integrarsi ed equilibrarsi in un livello cognitivo superiore di scelte.
Al termine dell’incontro il Prefetto Romagnoli ha offerto ai relatori e al Prof. Crescimanno il simbolico dono di un gagliardetto riproducente il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito.
vai all'inizio della pagina

MARZO

CONFERENZA DI GIANFRANCO ROMAGNOLI ORGANIZZATA DAL SACRO MILITARE ORDINE COSTANTIANO DI SAN GIORGIO:
Monaldo Leopardi e il legittimismo in Italia tra il Settecento e l’Ottocento

II giorno 28 marzo 2008 in Palermo, presso il teatro TRE sito nel complesso della Chiesa di S. Francesco di Sales, per il ciclo di conferenze organizzato dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio il Prefetto Gianfranco Romagnoli, Commendatore costantiniano e vicepresidente del Centro Internazionale di Studi sul Mito, ha tenuto una conversazione sul tema "Monaldo Leopardi e il legittimismo in Italia tra il Settecento e l’Ottocento".
Il relatore, dopo una premessa che ha ripercorso lo sviluppo della dottrina del legittimismo dalla legge salica al Congresso di Vienna ed ha delineato il quadro storico dell’epoca monaldiana, si è soffermato sulle nobili origini e sulla formazione culturale di Monaldo, sottolineando l’impegno da lui profuso nella politica locale e la sua successiva opera di saggista e polemista di fama internazionale, ma anche di autore drammatico, in difesa degli ideali del legittimismo. Ha concluso evidenziando l’esigenza di una rivalutazione del pensiero politico e dell’opera letteraria di Monaldo Leopardi, la cui figura è stata oscurata non soltanto dalla fama del figlio Giacomo, ma anche dall’ostilità del pensiero liberale.
Tra i presenti il Presidente emerito della Corte d’Appello di Palermo Ecc. Alfonso Giordano e la Baronessa Loredana Mormino.
Al termine della conferenza il Commendatore di Grazia Conte Antonio di Janni, vice delegato per la Sicilia dell’Ordine Costantiniano, ha offerto al relatore una artistica medaglia recante sul recto lo stemma dell’Ordine e, sul verso, la figura di San Giorgio contornata dalla scritta "Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie". Scarica locandina

CONFERENZA DOTT. LAURA ISGRO':
Origine sacre del tetimimo

Il giorno 27 marzo 2008 in Palermo, presso il Liceo Classico Garibaldi, per il ciclo di conferenze organizzato dalla Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito, la Dottoressa Laura Isgrò ha tenuto una conversazione sul tema "Origini sacre del tetimimo".
Nella presentazione il Delegato CISM per la Sicilia, Prefetto Romagnoli, ha evidenziato come la formazione nel campo delle lettere classiche della relatrice, unita alla sua qualità di attrice e alla passione per tutte le forme teatrali, l’abbia portata ad indagare su questa forma di spettacolo acquatico, oggi poco nota ma a suo tempo assai diffusa in vaste aree dell’Impero romano.
Nella sua ampia e ben documentata relazione, Laura Isgrò ha ripercorso la nascita e lo sviluppo del tetimimo nel suo trasformarsi da azione sacra a spettacolo coreografico privo dell’originaria sacralità e di contorno ad altre forme teatrali. Puntuali citazioni degli autori latini che ne hanno parlato, insieme alla descrizione delle strutture nel quale esso si svolgeva e ai relativi riferimenti archeologici hanno reso di grande interesse l’esposizione che peraltro, a detta della stessa relatrice, costituisce soltanto un primo approccio rispetto a ricerche più vaste ed approfondite che si propone di svolgere anche ai fini dell’inquadramento del tetimimo nel più ampio orizzonte dello sviluppo nel tempo degli spettacoli acquatici in genere, come le naumachie.
Nel dibattito che è seguito significativi interventi sono stati svolti dal Papàs Luigi Lucini, dal Prefetto Pietro Massocco e dal Prof. Giovanni Isgrò, che hanno proposto utili spunti per un allargamento della ricerca.
Tra i presenti il Prof. Felice Cammarata, Presidente della Mutua Volontaria Lavoratori Palermitani e lo studioso di mitraismo Mario Profita.
Al termine della serata, che ha riscosso vivo successo, il Prefetto Romagnoli ha offerto alla relatrice in segno di ringraziamento un piatto di ceramica raffigurante il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito.
vai all'inizio della pagina

FEBBRAIO

CONFERENZA DOTT. ANTONIO ALONGI:
Il mito della cavalleria e la sua realizzazione melitense

Il giorno 7 febbraio 2008 in Palermo, presso il Conservatorio Musicale Statale "V. Bellini", per il ciclo di conferenze organizzato dalla Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito (CISM), il Dott. Antonio Alongi ha tenuto una conversazione sul tema: "Il mito della cavalleria e la sua realizzazione melitense".
Erano presenti tra gli altri il Marchese Paolo de Gregorio, Delegato per la Sicilia del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta, con la sua gentile signora; il Vice Commissario dello Stato per la Regione Siciliana Prefetto Carmelo Spampinato; il Prefetto Pietro Massocco.
Nel corso della conferenza, introdotta dal Delegato CISM per la Sicilia Prefetto Gianfranco Romagnoli, il relatore ha ampiamente illustrato il tema proposto, partendo dal concetto di cavalleria e dalla figura mitica e simbolica del cavallo. Ha poi illustrato l’evoluzione nel tempo della cavalleria a partire dai guerrieri longobardi, richiamando il mitico ciclo dei cavalieri della Tavola Rotonda, per giungere ad una puntuale rievocazione storica della nascita dell’Ordine di Malta e delle eroiche vicende di cui furono protagonisti i suoi cavalieri. Infine, il relatore ha illustrato le attività caritative ed ospitaliere attraverso le quali ancora oggi l’Ordine svolge una importante funzione sociale, conforme ai propri ideali cavallereschi.
Alla relazione, che ha riscosso unanime interesse e successo, sono seguiti alcuni interventi. Il Sostituto Procuratore Generale di Palermo Dott. Antonio Osnato, riprendendo il tema dell’ideale di giustizia incarnato dal cavaliere, ha sottolineato come non di rado la giustizia resa nelle aule di tribunale sia insufficiente e come ciò possa provocare reazioni negative in chi si è rivolto agli organi giudiziari sperando di ottenerla. Il Marchese de Gregorio, nel complimentarsi con il Dott. Alongi per la dotta e ben calibrata esposizione, ha rappresentato come l’Ordine di Malta, che è sovrano e fa già parte dell’ONU, stante la mancanza di propri interessi territoriali sia idoneo a svolgere un importante ruolo di mediazione volto a riportare la pace tra le Nazioni. Il Dott. Zef Chiaramonte, riferendosi alla storia della Santa Casa riferita dal relatore, ha precisato che la famiglia Angeli, che materialmente la trasportò a Loreto (donde la leggenda che vi sia stata portata in volo dagli angeli) era una famiglia albanese, preposta, nell’ambito dell’Impero bizantino, a quanto ne restava in Italia e parente di Imperatori come Angelo Comneno. Sull’argomento, il Prefetto Romagnoli ha ulteriormente precisato che la Santa Casa "atterrò" in un bosco di lauri (in latino Lauretum, donde il nome di Loreto) di proprietà dei Marchesi Antici, famiglia alla cui discendenza appartenne Adelaide, madre del sommo poeta recanatese Giacomo Leopardi.
Al termine della serata il Prefetto Romagnoli, quale simbolico segno di riconoscenza, ha donato al Dott. Alongi un gagliardetto riproducente il logo del Centro Internazionale di Studi sul Mito.
vai all'inizio della pagina

CONFERENZA DELSOCIO DIEGO ROMAGNOLI:
Mitraismo e Cristianesimo

Il 28 febbraio 2008 in Palermo, presso il Liceo Garibaldi, per il ciclo di conferenze organizzato dalla delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito, il socio Diego Romagnoli ha tenuto una conversazione sul tema "Mitraismo e Cristianesimo".
Tra i presenti, oltre al Preside Prof. Martorana, il Delegato per la Sicilia dell’ Ordine Costantiniano di San Giorgio Comm. Antonio di Janni, il Prefetto Massocco ed il Prof. Felice Cammarata, Presidente della antica associazione Mutua Volontaria Lavoratori Palermitani e dell’Associazione Amici Opera dei Pupi.
Nella presentazione, il Delegato per la Sicilia Gianfranco Romagnoli, recentemente nominato anche Vicepresidente nazionale del CISM, richiamati i vasti e molteplici interessi culturali del relatore, ha ricordato che lo stesso è autore di un saggio sul Mitraismo dalle origini all’età imperiale romana, pubblicato nel volume che raccoglie le conferenze del passato anno sociale e che sarà presentato a Catania il 29 aprile prossimo: tale saggio, come pure l’argomento dell’attuale conferenza, sono parti di un suo più vasto lavoro sulla figura di Mitra, in gran parte compiuto ma in corso di ulteriore elaborazione ed ampliamento ai fini della pubblicazione in un apposito volume.
Prendendo la parola il relatore, premesso che esistono numerose analogie tra Mitraismo e Cristianesimo ma che il carattere misterico del culto mitraico consente soltanto una indiretta ed incompleta ricostruzione dei suoi contenuti, ha illustrato le teorie elaborate da vari studiosi per spiegare tali corrispondenze, teorie che vanno dall’asserita influenza del Mitraismo sul Cristianesimo a quella del Cristianesimo sul tardo Mitraismo, ovvero all’esistenza di una comune radice orientale ed ellenistica, o ancora all’evoluzione indipendente e parallela delle due religioni. Si è poi soffermato sulle corrispondenze iconografiche e su quelle rituali tra i due culti, illustrando infine le argomentazioni con le quali vari studiosi hanno contestato la pretesa configurazione del Cristianesimo come un plagio di idee mitraiche.
Alla relazione, che ha suscitato vivo interesse e consenso, è seguito un vivace dibattito nel quale sono intevenuti il Dott. Di Janni con una richiesta di ulteriori chiarimenti sul sacrificio del toro; il Prefetto Massocco che ha evidenziato come le sconcertanti analogie tra Mitraismo e cristianesimo siano generalmente poco note; il Papàs Luigi Lucini che ha sottolineato come le analogie, spesso asserite arbitrariamente in mancanza di un corpus scritto della dottrina mitarica, possano essere plausibili rispetto ad aspetti secondari che non intaccano l’originalità del Cristianesimo; il Prof. Cammarata che si è soffermato sul tema del toro e sulla sua valenza nelle varie epoche e civiltà; il Dott. Alongi che ha sottolineato come le pretese analogie riguardino semmai il paragone delle figura di Mithra con quella di Gesù, con una visione limitata rispetto all’originalità del Cristianesimo, che concepisce il Cristo come Persona della Santissima Trinità.
Al termine della serata il Delegato Prefetto Romagnoli, nel ringraziare il relatore, gli ha offerto quale simbolico segno di riconoscenza un gagliardetto riproducente il logo del CISM.
vai all'inizio della pagina

GENNAIO

CONFERENZA POETA E SCRITTORE ANTONIO OSNATO:
Il mito delle fate e delle streghe - la scopa e il caduceo

Il giorno 16 gennaio 2008 in Palermo, presso il Conservatorio Musicale "V. Bellini", per il ciclo annuale di conferenze organizzato dalla Delegazione Siciliana del Centro Internazionale di Studi sul Mito il magistrato, poeta e scrittore Antonio Osnato ha tenuto una conversazione sul tema "Il mito delle fate e delle streghe – la scopa e il caduceo".
Erano presenti, tra gli altri, il Presidente dell’Associazione "Casa Russia" Avv. Andrea Zimmardi, l’ebraista Prof. Titta Lo Iacono, il Cappellano del Sovrano Militare Ordine di Malta e del Sacro Militare Ordine dei Cavalieri Costantiniani di San Giorgio Papàs Luigi Lucini.
Dopo il saluto del Direttore del Conservatorio Maestro Carmelo Caruso e la presentazione del Delegato CISM per la Sicilia Prefetto Romagnoli, il relatore ha svolto una interessante conferenza sull’argomento prescelto nella quale, ad una introduzione sul mito in generale, è seguito lo sviluppo del tema centrale attraverso richiami alle radici greche del mito delle fate ed alla sua centralità nella mitologia celtica. Benefici e malefici di fate e di streghe sono stati richiamati in relazione anche alla strumentazione magica attraverso la quale essi venivano praticati, in particolare la bacchetta magica che ritrae le sue origini dal caduceo di Ermes nel quale i due serpenti ad esso attorti simboleggiano le forze del bene e del male. Richiamate le formule mediante le quali gli "arnesi" magici venivano "consacrati", l’oratore ha concluso soffermandosi sulla permanenza di questa dimensione "magica" anche nei tempi attuali, in cui nuove figure di streghe malefiche si impongono alla nostra attenzione attraverso le cronache di delitti efferati , mentre fortunatamente non mancano nuove figure di fate, connotate, più che dalla bellezza esteriore della tradizione, da quella interiore, come nel caso emblematico di Madre Teresa di Calcutta.
Alla esposizione, che ha riscosso vivo interesse e successo, è seguito un vivace dibattito. Intervenendo per primo, il Prefetto Romagnoli ha sottolineato l’importanza di avere proposto in questo ciclo di conferenze il tema della mitologia celtica, richiamando l’opinione di alcuni studiosi che pongono in relazione il culto delle dee madri o dell’unica dea madre ed il mito delle fate o di un'unica fata, giungendo sulla stessa linea a ritenere che la Vergine Maria sia l’ultimo dono delle fate; circa la permanenza della magia nei nostri tempi, ha richiamato la presenza diffusa di culti satanici ed il fatto che all’interno della stessa Chiesa, pur restia a dare adeguato sviluppo all’opera degli esorcisti, non sono mancate autorevoli voci che ammettono l’esistenza di malefici attribuendone la paternità al demonio.
Il Prof. Corselli nel suo intervento ha sottolineato l’intrecciarsi, nella natura umana, delle forze spirituali del bene e di quelle ctonie del male, ben simboleggiate dal richiamo al caduceo fatto dal relatore.
Il dott. Ignazio Barone ha richiamato alla cautela sulle diagnosi di possessione demoniaca, evidenziando come i malati preferiscano a volte ritenersi posseduti piuttosto che riconoscere la loro malattia.
Il Papàs Lucini, richiamando il libro di Giobbe, ha attribuito la possessione diabolica, nei pochi casi in cui essa viene riconosciuta sussistente dall’esorcista, ad una permissione di Dio. Al riguardo il Prof. Lo Iacono ha osservato che ciò configurerebbe una inammissibile alleanza tra Dio e il Diavolo, argomento al quale il suo interlocutore ha replicato osservando che tale permissione è finalizzata alla santificazione, attraverso la prova, dell’invasato e/o di chi ne ha cura. Il prof. Lo Iacono ha infine ricordato, citando tradizioni di Naso, che riti satanici come il Sabba sono stati conservati trasformandoli in riti che si richiamano al Cristianesimo.
Il Prof. Buccheri ha concluso la serie di interventi sul tema della conferenza, evidenziando come i racconti mitici rappresentino in realtà un linguaggio, un mezzo cioè del quale i popoli antichi si avvalevano per rappresentare la realtà mediante strumenti diversi dalla logica lineare dei nostri tempi ma pur sempre incentrati sulla logica con carattere policentrico.
Al termine della serata il Delegato Romagnoli, quale simbolico segno di riconoscenza, ha consegnato al relatore Dott. Osnato e al Direttore M° Caruso un gagliardetto raffigurante il logo del CISM.
vai all'inizio della pagina



© 2017 Centro Internazionale di Studi sul Mito - email: gianfrancoromagnoli38@yahoo.it - Sede di rappresentanza - Castello La Grua-Talamanca - 90044 Carini